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San Salvario, la “Casa Centrale” di Torino

 

 

 

 

Il Beato p. Marcantonio Durando, missionario vincenziano, fu uno dei promotori del diffondersi delle Figlie della Carità di san Vincenzo de Paoli nell’Italia del Nord.
Dopo essere stata dispersa all’epoca della rivoluzione francese, la Compagnia delle Figlie della Carità si andava riorganizzando. Le apparizioni della B.V.Maria a s.Caterina Labourè nel 1830 – che diedero inizio alla diffusione della Medaglia Miracolosa – , possono essere considerate all’origine della nuova fioritura che stava rigenerando la Comunità.
Il re Carlo Alberto chiese alle Figlie della Carità di assumersi la responsabilità del servizio ai malati in vari ospedali, sia quelli militari di Torino e Genova, sia quelli civili di Carignano, Castellamonte e Torino.

 

La Provincia delle Figlie della Carità di Torino fu canonicamente eretta il 15 ottobre 1833 e la sua prima sede fu “Casa Vinai”, lungo l’attuale corso Vittorio Emanuele. Tale sede fu ben presto insufficiente e se ne dovette individuare una più capiente. Il re Carlo Alberto donò alle Figlie della Carità il “Convento di San Salvario”, dove prima risiedevano i Padri Servi di Maria.

La consegna delle chiavi, nelle mani della Visitatrice Suor La Roche, avvenne ufficialmente il 27 settembre 1837. Il sovrano donò anche l’ingente somma di denaro necessaria per adeguare lo stabile alle necessità della vita in comune delle Suore.

 

 

Nel 1839, re Carlo Alberto intervenne a favore delle Figlie della Carità ancora una volta, donando il grande giardino posto sul retro della Casa.
Nel 1844, Padre Etienne, Superiore Generale della Compagnia, compì la sua prima visita alla Casa Centrale, così era detta. In seguito, scrivendo alle suore, dichiarava: “Ho creduto di trovarmi alla Casa Madre tanto la copia era conforme all’originale!”.
Nel 1846 lo spazio verde aumentò con l’acquisto di terreni confinanti appartenenti al conte Rignon, ma, nel 1850, la costruzione della linea ferroviaria Torino – Genova causò l’esproprio del giardino.

 

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Il “Convento San Salvario” subì numerose opere di ristrutturazione, per renderlo sempre più funzionale all’esercizio delle opere per le quali era stato donato. Il continuo crescere della Comunità rese necessario trovare nuovi spazi, che furono ottenuti con la sopraelevazione di un piano dell’ala nord del convento, adibita ad ospedale come i piani sottostanti, e dell’ala sud, residenza di suore e seminariste.

 

 

L’aumento costante della popolazione di Torino interessò anche la zona di San Salvario; le suore, nel prestare la loro opera di assistenza dei malati nelle loro case, si accorsero presto che nel nuovo borgo vi erano infermi non abbastanza poveri da potere disporre gratuitamente delle cure necessarie presso gli ospedali cittadini, ma non abbastanza ricchi da potersi curare in modo autonomo, con gravi sofferenze e disagi per loro e per le loro famiglie. Le Figlie della Carità decisero, nel 1839, di aprire a loro spese un ospedale, che fu attrezzato nell’ala nord dello stabile.

 

 

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Poco tempo dopo l’ospedale, si aprì un asilo, dove accudire i neonati mentre le madri del borgo, in massima parte operaie, si trovavano al lavoro. La regina Maria Adelaide pose l’opera sotto il suo patronato.

A questo periodo risale anche l’apertura di un laboratorio femminile e già nel 1859 fu necessario aprirne un altro.

 

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Nel 1850 venne eretto un asilo nel giardino del convento, aperto ufficialmente nel 1852; alcuni locali furono adibiti a scuola elementare.

Nel 1855 si costruì una nuova cappella ad ovest del corridoio dell’ala sud del convento.

A partire dal 1878, in seguito ad una importante donazione del Cavalier Bonacossa, si poté costruire un nuovo corpo di fabbrica nella struttura dalla casa di San Salvario, destinato ad accogliere la scuola e l’asilo infantile.

 

 

 

 

Nel 1914 la cappella vicina al corridoio fu abbattuta e ricostruita più ampia, consacrata solennemente dal Cardinale Agostino Richelmy, Arcivescovo di Torino, il 7 settembre 1915.

In occasione della canonizzazione di Luisa di Marillac fu costruita e le fu dedicata una cappellina nella navata laterale della cappella delle suore: l’inaugurazione avvenne in occasione delle feste solenni per la sua santificazione nei giorni 8, 9, e 10 luglio 1920.

 

 

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